Nuovo Articolo su Academia

Segnalo questo mio nuovo articolo, di cui allego la sintesi.

LA MODULAZIONE IN DOMENICO SCARLATTI: ANALISI DI ALCUNI SINGOLARI PROCEDIMENTI E LORO CORRISPONDENZA NELLA MUSICA DI SCHUBERT

La lunga consuetudine nell’uso del semitono cromatico discendente (derivato dai maqām arabi) assume valore di vera e propria sensibile discendente , nella musica dal primo rinascimento a tutto il barocco ed oltre. Ciò si concretizza con l’adozione del modo di MI, o modo Frigio, e dell’omonima cadenza. Il modo di MI contiene in sé un doppio centro di attrazione tonale, cioè quelle che potremmo anche definire due sensibili, una ascendente e l’altra discendente. La consuetudine di usare il semitono discendente con effetto risolutivo sembra essere all’origine di alcune soluzioni armoniche sorprendenti, nelle sonate di Domenico Scarlatti, dove infatti questo elemento è peculiare e determina nuove e singolari modulazioni, definite modulazioni per affinità di terza . Questo tipo di modulazioni è riscontrabile anche nella musica di Schubert. Prendere coscienza di questi singolari aspetti armonici può essere di aiuto all’interprete per trovare soluzioni interessanti al fine di metterli maggiormente in risalto.

Ciao Emilia

Questa mattina alle ore 6:00 circa, a Gorlago (BG), ci ha lasciati Emilia Fadini, dopo una vita lunga, intensa e straordinaria.

Non trovo parole sufficientemente appropriate per descrivere l’ammirazione, l’affetto e l’amicizia che mi hanno legato a lei, e quanto le sia debitore per la mia formazione.

Sono tantissimi i ricordi che ora mi affollano la mente, come sono infiniti i meriti che lei ha avuto in campo musicale, e non solo, e che renderanno per sempre profonda e fulgida la traccia che che ha lasciato nel mondo.

Addio e grazie, Emilia!

Emilia con Enrico Baiano e me, l’11 ottobre 2020, giorno del suo novantesimo compleanno.

In memoria di Giovanni Guglielmo

Questa mattina, all’ospedale di Vicenza, si è spento Giovanni Guglielmo, ben conosciuto violinista, didatta, studioso, nonché persona di grande spessore intellettuale e squisita umanità.

Voglio ricordarlo e soprattutto ringraziarlo per tutte le esperienze che attraverso di lui hanno segnato profondamente la mia vita, prima come direttore illuminato e grande insegnante del Conservatorio quando ero giovane studente, successivamente come animatore musicale in gruppi strumentali di cui mi chiamò a far parte, poi per le magnifiche avventure discografiche ed editoriali (di cui una recentissima) e infine per l’amicizia con la quale mi ha onorato, ovviamente ricambiata.

Grazie Gianni! Ci mancherai moltissimo.

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Benvenuto nella mia pagina web!

Prima che tu esplori le altre sezioni del sito vorrei dirti qualcosa riguardo a me e alle mie idee. Non mi riferisco, ovviamente, a cose riguardanti la personalità, il carattere, o ai pregi e ai difetti: sono cose su cui preferisco che si pronuncino gli altri. Vorrei dirti solamente alcune delle cose in cui credo e che per me sono importanti. Poi ti invito a sfogliare le altre pagine.

Credo nella democrazia, nell’uguaglianza e nella giustizia. Amo la verità, la libertà e l’onestà, anche e soprattutto nei confronti di sé stessi. Credo nell’innovazione, nella possibilità di aggiornarsi, di non rimanere statici e di cambiare (ossia migliorare) le proprie idee.

Amo le nuove tecnologie, pur non facendomi sopraffare da esse, e sono un convinto sostenitore dell’open source. “Sono morti e non lo sanno”, ha scritto Riccardo Luna, parlando di coloro che non capiscono che internet sta facendo la più grande rivoluzione forse mai vista: sta rimettendo al centro di tutto i cittadini. Io sono d’accordo. Anche se questo comporta dei rischi: per esempio la mancanza di controllo sulla verità delle informazioni, ma soprattutto rischi come le generalizzazioni, il qualunquismo, la pretesa che la rete sia il centro dell’universo. Ha dichiarato Umberto Eco:  “I social permettono alle persone di restare in contatto tra loro, ma danno anche diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano al bar dopo un bicchiere di vino e ora hanno lo stesso diritto di parola dei Premi Nobel”. Forse i toni sono eccessivi ma la sostanza del problema è perfettamente centrata. E ancora: “Il grande problema della scuola oggi è insegnare ai ragazzi come filtrare le informazioni di Internet. Anche i professori sono neofiti di fronte a questo strumento”. Non posso che essere d’accordo. Secondo me c’è un duplice problema: quello delle cosiddette “bufale” (che riguarda tutti, ovviamente, non solo la scuola) e quello di un’eccessiva libertà di esprimere le proprie opinioni, che sfocia, troppo spesso, nell’insulto facile e gratuito e nell’adottare un linguaggio triviale. La cosa più sconcertante è che insulti e volgarità non vengono risparmiati nemmeno a chi pubblica notizie positive, belle: anzi sono spesso proprio queste le più bersagliate. Censura? Sicuramente no, ma un codice di comportamento o un galateo della rete sarebbero opportuni…

D’altra parte sono anche un convinto sostenitore di tutto ciò che permette di non dimenticare la propria storia, le proprie radici; sono nazionalista ed europeista (anche se vorrei un’Europa profondamente diversa da quella attuale).

Posso dire, inoltre, che credo molto profondamente nel valore della cultura, dell’arte, dell’ecologia, del pluralismo e infine, nonostante tutto, nell’uomo.

Ho scelto di studiare in Italia e rimanere in Italia perché amo il mio paese, credo che esso possa offrire, in generale, le stesse possibilità di altri paesi e perché sento di poter dare un piccolo contributo per valorizzarlo.

Come ha detto Silvana Arbia, l’Italia e gli italiani non hanno di più o di meno di altri paesi o popoli, è solo che – al contrario di altri – non sanno riconoscere le proprie ricchezze. Ricchezze intese naturalmente come risorse culturali, artistiche, paesaggistiche, intellettuali e, infine, le proprie ricchezze umane e personali.

Ricchezze che, però, sono presenti in Italia in misura enormemente maggiore che altrove! Ricchezze smisurate.

Per questo ho scelto di dedicarmi soprattutto alla musica italiana, per questo sono un cultore della lingua italiana, di ogni forma di arte esistente in Italia, della cucina italiana. Naturalmente per me l’Italia è una, pur con tutte le sue sfaccettature e anche le sue contraddizioni: sono d’accordo con chi, come Roberto Benigni, afferma che l’unità culturale, qui da noi, si è realizzata ben prima dell’unità politica. Sfaccettature e contraddizioni che sono sinonimo di, appunto, ricchezza.

Grazie per la tua visita.