Arcangelo CORELLI
I Dodici Concerti Grossi op.VI


Edizione critica a cura di Nicola Reniero, Carisch srl
Presentazione:
Edizione critica condotta su varie fonti: la prima edizione a stampa pubblicata postuma da E. Roger a Amsterdam, le prime edizioni londinesi, il manoscritto autografo di Berlino, un manoscritto veneziano coevo – ricco di indicazioni interpretative – e altre fonti secondarie.
Giuseppe TARTINI
I Concerti dell’opera 1 (in 12 volumi)
NUOVA EDIZIONE CRITICA a cura di Giovanni Guglielmo, Nicola Reniero, Federico Guglielmo e Carlo Lazari
Giuseppe TARTINI
QUATTRO SONATE
Sonata in sol min. Il trillo del diavolo
Sonata in sol min. Didone abbandonata
Sonata in mi min. Senti lo mare
Sonata il la min. La mia Filli
Edizione secondo le fonti originali e revisione violinistica a cura di Giovanni e Federico Guglielmo
Realizzazione del Basso Continuo di Nicola Reniero
Articolo pubblicato sul numero 76 della rivista “Orfeo” (Novembre 2003) che tratta dei concerti di Tartini, del progetto discografico, del problema del testo (fonti ed edizione critica) e della ricostruzione delle parti mancanti.
“CEDERE IL PASSO AL SOGNO”
L’ESPERIENZA MUSICALE DI EMILIA FADINI
A cura di Marco Moiraghi
Contiene un mio racconto, dal titolo “MINOUCHE”
Studi e contributi offerti in occasione del 90 compleanno
Nuovo Articolo su Academia
Segnalo questo mio nuovo articolo, di cui allego la sintesi.
La lunga consuetudine nell’uso del semitono cromatico discendente (derivato dai maqām arabi) assume valore di vera e propria sensibile discendente , nella musica dal primo rinascimento a tutto il barocco ed oltre. Ciò si concretizza con l’adozione del modo di MI, o modo Frigio, e dell’omonima cadenza. Il modo di MI contiene in sé un doppio centro di attrazione tonale, cioè quelle che potremmo anche definire due sensibili, una ascendente e l’altra discendente. La consuetudine di usare il semitono discendente con effetto risolutivo sembra essere all’origine di alcune soluzioni armoniche sorprendenti, nelle sonate di Domenico Scarlatti, dove infatti questo elemento è peculiare e determina nuove e singolari modulazioni, definite modulazioni per affinità di terza . Questo tipo di modulazioni è riscontrabile anche nella musica di Schubert. Prendere coscienza di questi singolari aspetti armonici può essere di aiuto all’interprete per trovare soluzioni interessanti al fine di metterli maggiormente in risalto.