“Suvvia godete, o donne…”

Proposta programma spettacolo teatrale/ Show proposal

“Suvvia godete, o donne…”

(intorno al “Ballo delle Ingrate” di Claudio Monteverdi/aroud Monteverdi’s “Ballo delle Ingrate”)

Lo spettacolo è incentrato sul tema della donna che non si concede all’uomo, che fa la ritrosa e, per questo, viene schernita e punita.

Apre il programma il capolavoro monteverdiano Hor che ‘l ciel e la terra, su testo di Francesco Petrarca, appartenente ai madrigali “guerrieri” dell’Ottavo Libro, e madrigale del tormento dell’amato che si strugge di sentimento nell’inquietante tranquillità della notte.

Seguono alcune danze strumentali, eseguite con quell’atteggiamento di seduzione che tutto promette e nulla mantiene.

La seconda parte del programma corona con il Ballo delle Ingrate, al pari di Monteverdi, detto tema della donna che mai ha voluto cedere alle lusinghe dell’innamorato e dunque è condannata all’Inferno.

Il dio Amore si lamenta con la madre Venere del fatto che le donne rifiutino orgogliosamente ogni passione; per porvi rimedio, concordano insieme di scendere alla bocca degli Inferi e domandare a Plutone, signore dell’Oltretomba, la grazia di trarre momentaneamente dall’abisso poche “anime ingrate” (di donne, cioè, che in vita non hanno amato, né si sono lasciate amare), perché possano essere d’ammonimento alle viventi. Plutone, astutamente blandito dai due, acconsente infine alla richiesta e permette ad alcune Ingrate d’allontanarsi per breve tempo dal sotterraneo castigo ed esortare “donne e donzelle” a dimostrarsi disponibili e generose nei confronti degli uomini. Appaiono quindi le Ingrate, danzando, piangendo la loro condizione d’eterne dannate e raccomandando alle compagne ancora in vita di non commettere il loro stesso errore. Il “dramma per musica”, e così lo spettacolo, si concludono con il triste e lamentoso ritorno delle Ingrate alle fiammeggianti tenebre dell’Inferno.

The performance focuses on the theme of women who refuse to give themselves to men, who behave in a coy wayand therefore are ridiculed and punished.
The program opens with Monteverdi’s masterpiece Hor che ‘l ciel e la terra, on a text by Francesco Petrarca, belonging to the Madrigali guerrieri (“warlike madrigals”) of the Eighth Book, and that is about the torment of the beloved who languishes for desire in the mysterious tranquility of night.
Some instrumental dances follow, performed with the attitude of seduction that everything promises and nothing fulfils.
The second part of the program crowns with Ballo delle ingrate, always by Monteverdi, the above-mentioned themeof the woman who never wanted to yield to lovers’ flatteries and for this reason is doomed to Hell.
Cupid, the god of love, complains to his mother Venus because women proudly disdain any passion of heart; willing to remedy the situation, they agree upon going down to the mouthof the Underworld andask Pluto, the lord of death, the grace to briefly take from the abyss some anime ingrate (“ungrateful souls”) – women who never fell in love and let anyone love them before dying – so that they could bea warning to the living. Cunningly coaxed by the two, Pluto finally consents to their request andallows someof the Ingrate to temporarily move away from infernal punishments and to urge donne e donzelle (“women and maidens”) to be easygoing and generous towards men. Then the Ingrate appear, dancing, mourning for their condition of eternal damned spirits and recommending their alive companions not to make the same mistake as them.The dramma per musica (“music drama”), and so the show,end with the sad and whining return of the Ingrate to the flaming shadows of Hell.

PROGRAMMA/PROGRAM

(edizioni critiche a cura di/Critical Editions by Nicola Reniero)

  • C. Monteverdi    madrigale “Hor che’l ciel e la terra” (VIII libro, I parte)
  • G. M. Trabaci     Gagliarde da ballo 

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  • C. Malvezzi        Sinfonia a 6 (IV intermezzo da “La Pellegrina”)
  • C. Monteverdi   Il ballo delle ingrate (VIII libro dei Madrigali, II parte)

Personaggi: Amore, Venere, Plutone, una Ingrata solista, Coro delle ingrate, Coro delle ombre d’inferno, 4 Ingrate che ballano

Strumenti: 2 violini, 4 viole da gamba, un violone, un organo, un clavicembalo, due arciliuti, percussioni.

  • “The Venice Concert Book”, voci, strumenti, danza
  • Nicola Reniero, direttore
  • Deda Cristina Colonna, regia e coreografie

È sufficiente poter disporre di un palcoscenico con un tendaggio aperto sul fondo o una cornice che rappresenti la bocca dell’inferno. Costumi di scena a cura di cantanti e danzatori.

Lo spettacolo impiega in totale minimo 27 persone. E’ possibile aggiungere anche un gruppo di strumenti a fiato e un altro esecutore all’organo/cembalo (altre 6 persone).